Di probabile origine tardo-antica, il Castello di Foglizzo nel Medioevo si caratterizzò come luogo di difesa e di rifugio grazie alla posizione dominante sul paese e sulla pianura.
Il Castello apparteneva ai Conti Biandrate di San Giorgio, originari del novarese. Nel 1140 l’imperatore Corrado III di Svevia investì Guido III di Biandrate detto il Grande, capitano delle milizie imperiali del novarese, dei possedimenti in Foglizzo. Il suo stemma consisteva in un guerriero bianco-argento a cavallo con la spada sguainata in campo rosso, come si vede negli affreschi del Castello.
Nel 1234 il nipote di Guido, Pietro I, che sarà il capostipite del ramo di Foglizzo della casata Biandrate, venne investito dal Marchese di Monferrato del dominio su Foglizzo, Balangero e Mathi. I Biandrate iniziarono quindi la costruzione del nuovo castello con un’imponente muratura di cinta, a cui successivamente furono appoggiate le case del ricetto, scomparso nel ‘700.
Il fabbricato dell’ala nord-ovest è quanto rimane della fase trecentesca, con la decorazione con beccatelli in cotto. Nel ‘400 fu aggiunto un altro edificio a tre piani fuori terra sul lato nord-est, con un loggiato, chiuso nell’Ottocento.
Nel ‘500 si ebbero gli interventi più significativi. Guido Biandrate detto Seniore e suo nipote adeguano il maniero a fastosa dimora rinascimentale. Nel ‘600 venne poi edificata l’ala sud, inglobando due torri già esistenti. Nel ‘700 il castello di Foglizzo fu convertito definitivamente da struttura di difesa a dimora di campagna, dato che i Biandrate già da tempo risiedevano stabilmente a Torino. Si cercò di ingentilire l’aspetto militaresco della struttura realizzando gli stemmi dipinti sulle pareti esterne e le finte cornici multicolori che contornano le finestre. Furono rimodernate l’entrata e le stanze al piano terra, decorate ad opera di Camaschella, si costruì la torre-scala e lo scalone principale.
Nell’Ottocento assistiamo ad una fasi di declino: i Biandrate vendettero il castello a dei commercianti torinesi. Nel 1855 il comune acquistò l’edificio che da quel momento tornò ad essere il centro della vita della popolazione e dell’amministrazione. Il castello ospitò fino al 1970 le scuole; ancora oggi vi sono collocati gli uffici comunali, la biblioteca e gli ambulatori medici. Il Comune di è impegnato in un importante restauro alle Sale Auliche del primo piano.